Il lavoro in nero

12 ottobre 2019

Uno studio della CGIA di Mestre ha stimato che in Italia ci sarebbero almeno 3,3 milioni di lavoratori in nero che generano 77,3 miliardi di euro di fatturato all'anno e che la zona più interessata dal fenomeno del lavoro nero è il Sud.

 

Il datore di lavoro che "assume" un lavoratore in nero commette un illecito amministrativo, tranne che non si tratti di un clandestino irregolare nel qual caso ci sono anche responsabilità di natura penale.

Il datore di lavoro, pertanto, salvo i risvolti di natura penale, è tenuto a pagare delle pesanti sanzioni pecuniarie che crescono con il crescere del numero dei dipendenti a nero e dei giorni durante i quali è stata eseguita la prestazione lavorativa. 

SI parte da un minimo di Euro 1.800 fino ad un massimo di 43.200.

Attenti perché con il lavoro in nero rischia anche il dipendente.

Infatti, se percepisce dei sussidi statali (es. reddito di cittadinanza, NASPI, ecc,) commette un reato (falso in atto pubblico, truffa ai danni dello Stato, ecc.). 

Non solo ma viene interrotta l'erogazione del beneficio e le somme percepite devono essere restituite, salvo che lo stipendio erogato sia inferiore agli 8.000 euro annui.

Il lavoratore in nero ha gli stessi diritti del lavoratore regolarmente assunto: trattamento retributivo previsto dai CCNL, ferie, tfr, permessi, ecc.. Non può essere licenziato se non per giusta causa.

Entro cinque anni dalla cessazione del rapporto di lavoro, anche se in nero, può chiedere il pagamento di tutte le differenze retributive non versate.

 

Archivio news

 

News dello studio

ago11

11/08/2021

NO VAX, VACCINO ANTI COVID E RAPPORTO DI LAVORO

NO VAX, VACCINO ANTI COVID E RAPPORTO DI LAVORO

Senza vaccino, niente lavoro e niente stipendio. Ormai questo è l’orientamento della giurisprudenza di merito: Tribunale di Verona Sez. Lav. Ordinanza del 24.05.2021 e da ultimo Tribunale

nov13

13/11/2019

Diffamazione e social network: Facebook come caso particolare

Facebook è una piattaforma attraverso la quale l’utente può interagire con terzi soggetti comunicando pensieri, immagini o video, allargando di conseguenza il suo raggio d’azione,

ott26

26/10/2019

Lavoratore dipendente: il datore deve garantire l'integrità psicofisica

Il datore di lavoro ha l’obbligo di tutelare l’integrità psicofisica dei dipendenti in forza dell’articolo 2087 c.c., il quale impone l’adozione e il mantenimento non solo