Il congedo straordinario retribuito: a chi spetta e in cosa consiste

21 settembre 2019

Con l’avanzare dell’età o l’insorgere di malattie si diventa sempre meno autosufficienti e cresce il bisogno di un aiuto. L'aiuto di una persona cara, di un parente, spesso immersi in una vita frenetica tra lavoro e responsabilità. L’assistenza ai cittadini disabili, particolarmente a quelli in condizioni gravi, è regolata da diverse normative. La Legge 151 del 2001, ad esempio, riconosce al lavoratore che assiste un familiare con handicap, il diritto di fruire del congedo straordinario retribuito.

Il congedo straordinario retribuito

Questo diritto concede la possibilità di un congedo dal lavoro di due anni, continuativo o frazionato, per assistere un familiare per gravi e documentati motivi. Durante il periodo di permesso il lavoratore conserva il suo posto e percepisce un’indennità pari alla retribuzione dell’ultimo stipendio.

A chi spetta il congedo retribuito

Può usufruire del congedo straordinario il lavoratore dipendente secondo il seguente ordine di priorità:

  •         il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente della persona disabile;
  •         il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità;
  •         uno dei figli conviventi della persona disabile;
  •         uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità;
  •         un parente/affine entro il terzo grado convivente della persona disabile.

Non spetta invece…

  •         Ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari;
  •         ai lavoratori a domicilio;
  •         ai lavoratori agricoli giornalieri;
  •         ai lavoratori autonomi;
  •         ai lavoratori parasubordinati;
  •         in caso di contratto di lavoro part-time verticale, durante le pause di sospensione contrattuale;
  •         quando la persona disabile in situazione di gravità da assistere sia ricoverata a tempo pieno (fatte salve alcune eccezioni previste dalla legge);
  •         nelle stesse giornate di fruizione dei permessi retribuiti ex art. 33  L. 104/1992

I requisiti

Il diritto al congedo straordinario retribuito sussiste con la presenza di determinati requisiti:

  •         essere lavoratori dipendenti privati, anche part time;
  •         la persona da assistere deve essere in condizioni di disabilità grave riconosciute ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104/92;
  •         il familiare con disabilità non deve essere ricoverato a tempo pieno.

La durata del congedo

Al lavoratore sono concessi due anni di assenza dal lavoro, con una retribuzione pari a quella percepita nell’ultimo mese di lavoro. I due anni sono il limite massimo da distribuire fra tutti gli aventi diritto per persona con disabilità grave.

In caso di pluralità di figli invece, il beneficio spetta per ciascun figlio nei limiti previsti dalla legge 104/92.

La frazionabilità del beneficio

Il beneficio concesso al lavoratore che assiste un parente con disabilità grave, può essere frazionato in giorni interi e vale da quando è stata effettuata la domanda. Affinché non vengano computati nel periodo di congedo i giorni festivi, i sabati e le domeniche, è necessaria l'effettiva ripresa del lavoro tra un periodo e l'altro di fruizione. Per chi decide di fruire del beneficio per un anno invece, questo va inteso invece per la sua durata convenzionale di 365 giorni.

Il congedo straordinario retribuito non è compatibile con:

  •         i permessi previsti dall’ art. 3 della legge 104;
  •         gli eventi di malattia o maternità;
  •         il congedo parentale;
  •         la sospensione totale del lavoratore.

Come presentare domanda

La domanda per il congedo straordinario retribuito può essere presentata, in modalità telematica, attraverso uno dei seguenti canali:

  •         Web, tramite il portale dell’Inps nella sezione “Invio OnLine di Domande di Prestazioni a Sostegno del Reddito”;
  •         Patronati;
  •         Numero gratuito 803164.

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